Le macchine per cucire hanno un range molto vasto di prezzi partendo dai € 100 in su.
Il costo è determinato non tanto dal numero dei punti, ma dalla robustezza della macchina stessa, cioè la capacità di resistere ai tessuti più difficoltosi.
Paradossalmente chi utilizza la macchina in modo assiduo su materiali sottili può essere sufficiente avere una macchina di basso costo, chi invece utilizza la macchina sporadicamente, ma per cucire ad esempio l’orlo del jeans, ha bisogno di una macchina più robusta.
Consigliamo di acquistare una macchina per cucire, in modo da poter rispondere a le principali esigenze del cucito domestico, con un costo a partire dai € 300. Da questa soglia di prezzo si iniziano a trovare macchine più duradure nel tempo e resistenti agli inevitabili sforzi che dovrà affrontare.
Le prestazioni tra una macchina di fascia bassa e media potrebbero essere le stesse, quello che cambia è la tipologia di meccanica. Una macchina entry-level è più soggetta a rotture, a causa dell’utilizzo di materiali più economici, ed è più soggetta al principale problema che si riscontra tra le macchine per cucire più economiche: andare facilmente fuori fase. La fase è la sincronia tra l’ago è il meccanismo in movimento inferiore chiamato crochet. Basta che uno dei due movimenti venga bloccato per un po’, mentre l’altro continua a muoversi, per perdere questa precisa sincronia. Il risultato è che la macchina sfasata inizierà a saltare i punti, soprattutto in quelli più larghi, come lo zig-zag, ed anche cucendo tessuti elasticizzati. Una volta sfasata la macchina deve essere revisionata dal meccanico specializzato, con i costi che ne conseguono.
Per cucire tessuti pesanti e di forte spessore come jeans, pelle, coperte, ecc , è importante avere una macchina che abbia delle facilitazioni. E’ essenziale avere una alzata del piedino pittosto alta per riuscire a cucire la parte più spessa, facilita avere un trasporto a 7 ranghi per trasportare i modo più “grintoso” e omogeneo. Arrivati nella parte più difficoltosa da cucire, come l’orlo del jeans in corrispondenza della cucitura laterale, si consiglia di diminuire la velocità ed usare la piastrina elevatrice per portare il piedino all’altezza massima e aiutare la macchina a eseguire punti della stessa lunghezza. Consigliamo sempre l’uso della ago da jeans, che aiuta a penetrare meglio la fibra del jeans. E’ sempre da ricordare che anche utlizzando tutti questi accorgimenti, lo sforzo che deve effettuare la macchina è considerevole. Meglio affidarsi a macchine più robuste, il cui costo si aggira sui € 500, se si ha intenzione di cucire spesso tessuti pesanti.
La differenza tra le due tipologie di macchine risiede nella scelte del punto e nelle regolazioni.
Ogni tipo di punto ha bisogno di essere regolato con la giusta larghezza e lunghezza, in relazione proprio della tipologia della cucitura e del tessuto da cucire. Le macchine elettroniche ovviano a questa necessità in quanto, una volta selezionato il punto tramite pulsante o manopola collegata alla scheda elettronica, regolano automaticamente il punto in modo ottimale. Con le macchine meccaniche di contro, si deve, una volta scelto i punto con una leva o manopola, effettuare manualmente e nel modo adeguato, secondo la propria competenza ed esperienza, le regolazioni di lunghezza e larghezza.
Consigliamo alle neofite del cucito di avvicinarsi alle macchine elettroniche proprio per la loro semplicità d’uso.
Non è corretto pensare invece che una macchina elettronica sia più delicata, ciò che caratterizza la robustezza della macchina risiede nella qualità di meccanica e non nel modo, meccanico o elettronico, di scelta dei punti.
La nostra ditta rivende tutti i principali marchi di macchina per cucire. Ogni ditta ha nella sua linea di prodotti, macchina di qualità bassa, media e alta. Nessuna marca eccelle su tutte, ma alcune ditte hanno delle peculiarità più marcate per alcune tecniche di cucito. Per esempio Bernina è l’ideale per le appassionate di patchwork e quilt grazie al brevetto BSR, Husqvarna e Pfaff permettono di effettuare i ricami più grandi con i telaio Majestic Hoop, Brother eccelle nella semplicità e intuitività delle proprie macchine elettorniche e da ricamo, Janome e Elna sono specilizzate in macchine di alta affidabilità e robustezza nel cucito sartoriale, Necchi ha una vasta gamma proponedo macchine di qualità al giusto prezzo, Singer si caratterizza per la grande quantità di macchine entry level rotative, Juki eccelle nelle tagliacuci.
Molti clienti ci richiedo macchine che abbiano solo la cucitura diritta e lo zig-zag, non pensando che i tessili odierti si cartetterizzano di forti differenziazioni: è facile trovare nelle nostre case capi elastici, a trame molto fitte e sottili fittezza come la lycra, tessuti tecnici, molto spessi come jeans, che sfilano facilmente o molto sottili. Dovendo utilizzare la macchina per risolvere problematiche nei tessuti che utilizziamo, incorreremo a diverse prolmatiche date proprio da questa vastita e assortimento di fibre.
Ecco che anche la semplice cucitura diritta non è più sufficiente, ma ne serve una per il tessuto elastico, una per ricreare l’effetto visivo del filo grosso per i tessuti spessi e una ancora per i tessuti rigidi. Così pure per lo zig-zag e il sottopunto. Comodo è anche avere dei punti di cucitura e sorfilatura che permettano di cucire e rifinire conteporanemente.
Ecco che 10-15 punti oramai sono il minimo richiesto per riuscire a cucire ogni capo.
Per chi desidera avere una macchina che non sia solo utile, ma anche creativa e ricreativa, ci si può sbizzarrire con i punti decorativi e gli alfabeti, e per chi non si accontenta ancora consigliamo le macchine anche ricamatrici, che danno sfogo alla propria cratività.
Questi due tipi di meccanica si riferiscono alla tipologia del movimento rotatorio inferiore del crochet, dove viene alloggiata la spolina.
La meccanica rotativa è, a nostro parere, la più robusta e duratura nel tempo, rendendo la macchina anche più silenziosa e dando la possibilità di controllare la quantità di filo presente nella spolina.
Le macchine oscillanti caratterizzano molte delle macchine economiche, eccenzion fatta per alcune macchine a marchio Bernina, il cui crochet in accaio oscillante da loro perfezionato, è al contrario sinonimo di estrema affidabilità.
Ad eccezione di qualche modello top di gamma di marchio Bernina, le macchine per cucire vengono prodotte nelle zone più produttive dell’Asia. Il fatto che un prodotto sia fabbricato in Cina, non vuol dire che sia di scarsa qualità: tutto dipende dai controlli effettuati e dall’investimento che la casa produttrice ha deciso di dedicare.